Giovedì 4 giugno 2015

L'Unione Europea stoppa il reverse charge per la grande distribuzione

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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La legge di stabilita' 2015 ha incrementato i casi in cui deve essere applicato il meccanismo del reverse charge. In particolare l'art. 1, comma 629, lett. a), n. 3) della L. n. 190/2014 (legge di stabilita' 2015), ha previsto la sua applicazione anche alle cessioni di beni effettuate nei confronti di ipermercati, supermercati e discount alimentari, subordinandone pero' l'entrata in vigore all'autorizzazione della Commissione Europea.

Proprio in questi giorni la Commissione Europea ha pero' comunicato che si oppone alla richiesta italiana di rilascio di una misura di deroga per l'estensione del meccanismo del reverse charge al settore della grande distribuzione, poiche' tale misura non sarebbe in linea con le previsioni dell'art. 395 della direttiva 2006/112/CE.

Sara' ora necessario per il Governo reperire 728 milioni (a tanto ammontava la cifra che si riteneva di incassare con la nuova applicazione) per non far scattare la clausola di salvaguardia che prevede l'aumento automatico dell'accise sui carburanti.


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